"In Alto" Chiara Dynys
Quattro grandi installazioni animeranno altrettanti punti con la forza energetica della luce. Le aureole su alcuni alberi, un bersaglio luminoso sul profilo centrale della palazzina, tre frecce sul balcone, una schiera di quattro diamanti luminosi sul pavimento di fronte all’ingresso.
La palazzina storica del Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese e il parco intorno ad essa entrano in sintonia con quattro grandi installazioni dell’artista milanese Chiara Dynys.
È la prima volta in cui l’ex Casino dei Giochi d’acqua si apre allo spazio circostante, creando quel dialogo fecondo tra dentro e fuori che in origine la struttura aveva.
L’artista allestisce una partitura in quattro brani visuali, sfruttando gli alberi attorno alla palazzina ma anche alcuni punti anomali dell’edificio e il piazzale di fronte all’ingresso. I quattro momenti diventano punti cardinali di un percorso tra terra e trascendenza, feticcio e simbolo, realtà e metafora.
Le aureole di pura luce sono il momento di maggior impatto scenografico. Circondano la natura secolare attraverso le perle luminose di un complesso impianto tecnologico. La chioma superba della pianta prende così leggerezza estatica, librandosi oltre la fermezza cementata delle radici.
Un’aureola che ricorda un rosario, una collana di perle, un disco alieno: ma che rimane il segno sacrale su una città che ben conosce alchimie ed esoterismi.
Il bersaglio ci attende in posizione immobile ma mai minacciosa. È un magnete ottico che riflette il mondo circostante dentro la sua geografia vulnerabile. Ha il senso urbanistico della piazza tolemaica, un valore dagli
echi architettonici che si lega alla storia planimetrica di Roma, alle sue metodologie storiche che riguardano la morale, il potere, le relazioni umane, lo scambio culturale. Un bersaglio che sfrutta la simbologia del numero, il legame tutto romano tra cultura laica e religiosa, fino a ribaltare la prosa urbana delle antenne da terrazzo deturpano le nostre città.
Le frecce luminose occupano un’altra porzione dello spazio museale, dialogando in maniera diretta col bersaglio. Indicano tre diverse direzioni, tre punti cardinali di un orientamento interiore che vola verso l’alto, nelle direttrici motorie del cielo. La freccia che storicamente trafiggeva i corpi esce oggi dal costato della pittura barocca, sfuggendo dalla carne aperta a favore di un’elevazione utopica del gesto simbolico.
I diamanti luminosi chiudono il nostro percorso. Spiccano nella loro fermezza monolitica e accecante, riportando l’attenzione sul suolo da cui spuntano come iceberg preziosi e inarrivabili. Diventano il Graal imprendibile del progetto, la parte più terrena e al contempo più metafisica delle quattro visioni dialoganti.
Carte Segrete
Informazioni
le proiezioni sono visibili tutti i giorni dal tramonto all'alba
060608 dalle 9.00 alle 22.30
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