Pericle Fazzini, lo scultore del vento
Alessandro Masi con Chiara Barbato e Roberta Serra
Le opere di Pericle Fazzini, “lo scultore del vento”, come ebbe a definirlo il grande poeta Giuseppe Ungaretti, ritornano finalmente in mostra a Roma dopo trent’anni in occasione del 110° anniversario della nascita.
Il volume ripercorre l’intera vita creativa di Pericle Fazzini, a partire dalle prime prove degli anni Trenta e Quaranta come “Donna nella tempesta” (1932) e “Il ragazzo con i gabbiani” (1940-46) fino ai bozzetti originali della “Resurrezione” della sala Pier Luigi Nervi in Vaticano, ultimo cantiere di un artista unico dopo la Cappella Sistina di Michelangelo. Per più di cinquant’anni, gran parte della vita lavorativa di Fazzini è trascorsa nello studio di via Margutta, tra opere e strumenti di lavoro. Egli rimane tra le più alte testimonianze dell’arte sacra del ‘900. Il suo anelito alla bellezza come svelamento del Divino segna una svolta nella ricerca plastica contemporanea, traducendo il testo sacro delle Scritture in una forma dialogante tra Fede e Arte. L’artista muore nella sua casa di Roma la notte del 4 dicembre del 1987, giorno di Santa Barbara. I funerali si svolsero a Roma nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo. Fu poi sepolto nella sua città natale, Grottammare.